AIDC - Sezione di Arezzo

AIDC - Sezione di Arezzo

Presidente, perché ha deciso di associarsi ad AIDC, creando una sezione locale ad Arezzo? Cosa si aspetta per la sezione e i suoi associati?

La mia adesione al progetto di espansione su scala nazionale di AIDC ha radici profonde. Già da 10 anni sono infatti parte attiva della vita dell'associazione, tanto da essere nominato tesoriere nazionale. Ciò che mi ha spinto a rimanere in AIDC in questa sfida avvincente è la volontà di impegnarsi per la categoria e la qualità dei rapporti stretti tra colleghi in associazione, non solo professionali ma anche di profonda amicizia. Il mio obiettivo è quello di mutuare qui ad Arezzo quanto già costruito negli anni a Milano: un forte impegno sindacale e la costruzione di legami saldi e proficui tra colleghi a supporto della nostra attività professionale.

Quali sono secondo lei le attività che l’Associazione dovrebbe sviluppare e promuovere per consolidare ulteriormente il ruolo di voi professionisti e garantirne la rappresentanza?

Mi lasci dire che AIDC, nei suoi primi 6 mesi di vita su scala nazionale, ha già fatto molto. Innanzitutto, è stata da subito riconosciuta dagli organi istituzionali più influenti, tanto da essere stata invitata al Congresso Nazionale dei Dottori Commercialisti di Napoli. Inoltre, è stata l'unica Associazione, insieme all'Unione Giovani, a essere coinvolta nei tavoli di lavoro istituzionali.
Per il futuro, ci basta quindi consolidare il lavoro già iniziato, tenendo conto che AIDC è prima di tutto un sindacato, e come tale deve privilegiare la tutela della categoria.

Oggi il commercialista non è più solo chi “fa quadrare i conti”, bensì è percepito come un consulente in grado di affiancare i clienti in tutti i passaggi normativi e strategici indispensabili per superare questo periodo di difficoltà economica. Quali sono secondo lei i comportamenti “vincenti” per consolidare questo nuovo ruolo?

Non è semplice dare consigli vincenti per lo sviluppo della propria attività professionale validi sull'intero territorio nazionale, perché l'Italia è un paese molto variegato, sia dal punto di vista economico che del tessuto imprenditoriale. Ciò premesso, la qualità del lavoro è sempre premiata, ad ogni latitudine. Il professionista deve quindi investire in conoscenza, per migliorare le proprie competenze negli ambiti di riferimento e vendersi meglio sul mercato. Altri elementi chiave universalmente validi sono il saper relazionarsi con il mondo del credito, e lo studio delle nuove norme sulla conciliazione obbligatoria, che potrebbero aprire nuove opportunità di mercato per i dottori commercialisti.


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