AIDC - Associazione Italiana Dottori Commercialisti

Comunicato Stampa AIDC - 23 settembre 2019

“Un atto di disobbedienza civile, non revocheremo lo sciopero in presenza di un semplice tavolo di concertazione ma chiediamo un provvedimento di urgenza”
23/09/2019


Nella conferenza stampa odierna le sigle sindacali hanno chiesto a gran voce la disapplicazione degli ISA per l’anno di imposta 2018, un maggior rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente e una concreta semplificazione degli adempimenti fiscali che gravano sulla categoria

Disapplicazione degli ISA per l’anno di imposta 2018, maggior rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente e una concreta semplificazione degli adempimenti fiscali, nonché una consultazione preventiva nella formulazione di norme in materia di competenza della categoria, per valutare l’impatto che possono avere nei confronti dei contribuenti. E’ quanto hanno chiesto questa mattina le sigle sindacali Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec ed Unico nella conferenza stampa congiunta presso la Camera dei Deputati, richiedendo un provvedimento di urgenza e un dialogo con l’Agenzia delle Entrate. 

L’atto di ‘disobbedienza civile’ della categoria – come è stato definito nel corso della conferenza stampa odierna - si concretizzerà con il mancato invio dei modelli F24 tra il 30 settembre e il 1° ottobre, “protesta che verterà solo sul non pagamento delle nostre imposte e non anche quelle dei nostri clienti e inoltre per otto giorni, dal 29 settembre al 7 ottobre, non parteciperemo ad alcuna udienza nelle varie Commissioni Tributarie. L’adesione alla protesta non produrrà, a carico dei colleghi, il pagamento di sanzioni o interessi”. 

“Non sopportiamo più la violazione dello Statuto dei diritti del contribuente – ha affermato Andrea Ferrari, Presidente dell’Associazione Italiana Dottori Commercialisti (AIDC) –. Oggi vengono costantemente violate norme che regolano il rapporto tra Stato e cittadini. Lo Stato si pone in posizione preordinata e cancella di fatto i diritti dei cittadini. Si tratta invece di rispettare il contribuente, rappresentato dai dottori commercialisti. Una norma ordinaria non può abrogare i diritti del contribuente: non è più possibile navigare in acque così incerte nel diritto tributario. Vi è ad esempio la legge Bassanini sulla Pubblica Amministrazione, che sancisce che la PA non possa chiedere due volte al contribuente lo stesso documento, ma noi vediamo che questa richiesta viene reiterata continuamente”.

“Non chiediamo di tornare indietro agli studi di settore, chiediamo l’annullamento o la disapplicazione degli Isa per il 2018. Lo strumento statistico è complesso e va affinato, in quanto non ha quella affidabilità che dovrebbe avere – ha aggiunto Daniele Virgillito, Presidente UNGDCEC -. Gli Isa sono inaffidabili anche a detta dell’AdE, a ennesima riprova di come lo strumento sia stato adottato in maniera prematura violando lo Statuto dei diritti del contribuente, in cui si impone un certo lasso di tempo tra l’introduzione di un adempimento e l’esecuzione dell’adempimento stesso. I diritti ancora una volta sono passati in secondo piano”.

“Non revocheremo lo sciopero in presenza di un semplice tavolo di concertazione, chiediamo un provvedimento di urgenza – ha affermato Maria Pia Nucera (ADC) -. Si tratta del primo sciopero di categoria, ma non vogliamo portare nocumento ad altri: se questo non avrà gli effetti che auspichiamo, siamo pronti a indire nuovi scioperi, finché qualcuno si renderà conto che il problema è il sistema burocratico italiano”.

“Chiediamo finalmente una vera semplificazione fiscale – ha aggiunto Amelia Luca (ANDOC) - una promessa finora mai attuata, tanto che solamente dal 2015 a oggi sono stati introdotti 53 nuovi adempimenti. Chiediamo di essere ascoltati e partecipare al tavolo del Mef per arrivare, oltre alla disapplicazione degli Isa, a una vera semplificazione”.

“Da collega approvo l’iniziativa, gli ISA sono di per sé poco affidabili, sono peggiorativi rispetto agli studi di settore”, ha detto l’On. Alberto Gusmeroli, Vicepresidente VI Commissione Finanze alla Camera. “Quando si tocca la materia fiscale serve la massima cautela. Oggi le distonie evidenziate sono amplissime: alcuni contribuenti che dichiarano valori contenuti hanno indici Isa elevati, e viceversa. Ciò è generalizzato ed è sintomo che non andavano introdotti, o almeno introdotti in maniera sperimentale. Ci uniamo all’appello dei dottori commercialisti per abolire o rendere facoltativi per quest’anno gli lsa, in quanto le modifiche all’ultimo momento violano lo Statuto dei diritti del contribuente”.

 

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