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Eutekne.info - La nomina degli organi di controllo nelle srl rinviata al 2022 è sconcertante

Lettera a firma di Fabio Resnati Membro del Consiglio Direttivo di AIDC
02/07/2020


La nomina degli organi di controllo nelle srl rinviata al 2022 è sconcertante

Gentile Redazione,

leggo ora che pare sia differita al 2022 la nomina degli organi di controllo o del revisore per società a responsabilità limitata e società cooperative. È quanto previsto da un emendamento al disegno di legge per la conversione del decreto “Rilancio” approvato dalla Commissione Bilancio della Camera il 29 giugno 2020. Sono veramente sconcertato, deluso e amareggiato da questo ennesimo scivolone della politica che in spregio a qualunque forma di rispetto per professionisti e imprese si attiva in maniera assolutamente intempestiva su un argomento delicato e già più volte oggetto di ripensamenti, modifiche, aggiustamenti, marce indietro, marce avanti e chi più ne ha più ne metta. Voglio brevemente riportare alla memoria di tutti l’iter seguito dalla riforma del diritto fallimentare, che inizialmente prevedeva di nominare entro il 2019 un organo di controllo in tutte le società che superassero determinati parametri quantitativi. Parametri quantitativi che probabilmente non erano stati oggetto di attenzione da parte di tutti gli stakeholder nel lungo periodo di gestazione della norma e che quindi, a seguito di “opportuni” (e discussi) emendamenti furono raddoppiati nella primavera dello scorso anno, prevedendo che fossero tenute alla nomina dell’organo di controllo o del revisore le srl che avessero superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti dimensionali: - totale dell’attivo dello stato patrimoniale pari a 4 milioni di euro; - ricavi di vendite e prestazioni pari a 4 milioni di euro; - dipendenti occupati in media durante l’esercizio pari a 20 unità. La norma prevedeva che le nomine previste dal nuovo art. 2477 del codice civile fossero effettuate entro il termine del 16 dicembre 2019. La legge 28 febbraio 2020 n. 8, di conversione del decreto Milleproroghe, ha però modificato il suddetto termine, stabilendo che le nomine fossero da effettuarsi entro la data di approvazione dei bilanci relativi all’esercizio 2019, stabilita ai sensi dell’articolo 2364, secondo comma del codice civile, creando con questo disparità di trattamento tra chi aveva diligentemente nominato il revisore per tempo e chi, non adempiendo a un obbligo normativo, non l’aveva fatto. Per mettere una pezza a questo disastro è intervenuta Assirevi che, con il documento di ricerca n. 234/2020, ha “interpretato” il DM del 2012 relativo alla risoluzione del rapporto con il revisore consentendo la possibilità di risoluzione consensuale dell’incarico con successiva nomina dello stesso revisore pur non rispettando il termine di 12 mesi di “quarantena” previsto in caso di revoca o dimissioni. Ovviamente il tutto con buona pace per i revisori che avevano già iniziato a lavorare a seguito di nomine avvenute nel 2019. Il tutto naturalmente ha comportato la necessità di un adeguato scambio di corrispondenza tra organo di controllo e società per dare sostanza alla risoluzione consensuale, di una opportuna assemblea che ratificasse la risoluzione e la comunicazione al MEF dell’avvenuta decadenza. Successivamente le società all’approvazione del bilancio 2019, verificata la sussistenza dei parametri, hanno rinominato il revisore (dopo che ovviamente questo ha riformulato la propria proposta), che a sua volta ha comunicato al MEF l’avvenuta (ri)nomina. Oltre a queste poi ci sono tutte le società che non avevano nominato nel 2019 ma che hanno nominato nel 2020 (mi risulta circa 50.000 imprese, oltre l’80% del totale tenuto alla nomina). Ma ecco a questo punto l’emendamento... Io non so che tipo di riflessione sia stata fatta, effetto COVID, imprese in difficoltà, consenso (!), ma così facendo la credibilità del nostro Paese a mio modesto parere non farà che andare dagli attuali minimi a un sicuro sottozero, con buona pace di chi in questo Paese ha, fino a oggi, continuato a credere ma che probabilmente smetterà di farlo.

Fabio Resnati Membro del Consiglio Direttivo di AIDC

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