AIDC - Associazione Italiana Dottori Commercialisti

Ipsoa.it - ISA 2018, AIDC: diritti dei cittadini soppressi per esigenze di gettito

L’AIDC risponde alle conclusioni del Direttore del MEF Giovanni Spalletta alla richiesta di disapplicazione degli ISA
03/09/2019


Per il MEF, la disapplicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale per il periodo d’imposta 2018 priverebbe l’Agenzia delle Entrate di un efficace strumento ai fini dell’analisi di rischio di evasione fiscale utile a definire specifiche strategie di controllo. Secondo l’AIDC, un diritto formalmente riconosciuto ai cittadini viene soppresso unicamente per esigenze di gettito dello Stato. E ancora, viola i precetti costituzionali del buon andamento della PA e del legittimo affidamento del cittadino un’amministrazione che tanto tardivamente rende applicativo un “presunto” strumento atto a combattere l’evasione fiscale, recando danno ai contribuenti per questo ingiustificabile ritardo.

Con un comunicato stampa del 3 settembre 2019, l’AIDC replica alle conclusioni del Direttore del MEF Giovanni Spalletta per il quale la disapplicazione degli ISA per il periodo d’imposta 2018 priverebbe l’Agenzia delle Entrate di un efficace strumento ai fini dell’analisi di rischio di evasione fiscale utile a definire specifiche strategie di controllo.

L’AIDC evidenzia come gli ISA siano considerati già in vigore e in quanto tali applicabili sul reddito del 2018, con versamento delle relative imposta ora fissato, dopo l’ultima proroga, al 30 settembre 2019.

In realtà, i contribuenti al momento non hanno ancora la possibilità di conoscere l’ammontare delle imposte dovute sui redditi 2018, visto che i calcoli già effettuati fino al mese di agosto 2019 non possono più essere ritenuti esaustivi e quindi validi, in ragione delle nuove modifiche apportate al programma di determinazione dei parametri, chiaramente incidenti sulle imposte stesse.

Questa simile situazione appare in contrasto con lo Statuto dei diritti del contribuente.

Per tali motivi, si legge nel comunicato dell’AIDC, la risposta del Direttore del MEF appare aberrante, soprattutto ove si consideri la natura dello strumento di cui si discute.

Gli indici sintetici di affidabilità fiscale sono infatti strumenti che, misurando attraverso unmetodo statistico-economico dati e informazioni relativi a più periodi d'imposta, forniscono una sintesi di valori, tramite la quale è possibile verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o aziendale dei contribuenti. I modelli statistici di riferimento sono stati elaborati, meritoriamente, anche in collaborazione con le rappresentanze delle categorie interessate, con esclusione però delle associazioni dei Dottori Commercialisti, attraverso una serie di incontri che termineranno nel mese di novembre.

Incontri che conducono puntualmente a una modifica del sistema ISA. 

Lo Statuto del contribuente fissa alcuni principi fondamentali, disponendo, tra l’altro, che le imposte non possano essere fissate dopo la percezione del reddito annuale e che le regole di quantificazione e di riscossione delle imposte devono essere noti almeno due mesi prima del termine di pagamento. L’iter applicativo degli ISA viola tutto questo. A parere del Ministero la violazione sarebbe giustificata da esigenze di gettito. Ne consegue che un diritto formalmente riconosciuto ai cittadini è soppresso unicamente per esigenze di gettito dello Stato.

Evidenzia ancora l’AIDC che un’amministrazione che tanto tardivamente rende applicativo un presunto strumento atto a combattere l’evasione fiscale, recando danno ai contribuenti per tale ingiustificabile tardività, viola anche i precetti costituzionali del buon andamentodella pubblica amministrazione e del legittimo affidamento del cittadino.

I contribuenti hanno talmente delegato il rapporto con il fisco ai loro consulenti, che sono divenuti indifferenti alla reiterata violazione dei loro diritti, devoluta ed accollata ormai largamente a chi materialmente, per loro conto, interloquisce con l’erario. 

Per tale ragione, conclude l’AIDC, non resta che ipotizzare percorsi diversi da quelli di interlocuzione, che oggi rivelano non essere più realisticamente allineati con lo stato dei fatti. 


http://www.ipsoa.it/documents/fisco/professioni/quotidiano/2019/09/04/isa-2018-aidc-diritti-cittadini-soppressi-esigenze-gettito?fbclid=IwAR0oADUBDPEZ5Qv4Rvev8NEaIzyNea-6A_iv3RVOQnQBCntnA7D0MFS5GVU